Chi risponde alle richieste ? In Italia pochi

Chi risponde alle lettere … e chi no.



Scrivo volutamente in italiano un’
esperienza che credo sia condivisibile e spesso, troppo spesso,
vissuta da molti di noi.

Alludo alle lettere (email o cartacee)
che non ricevono risposta.

Non parlo del fenomeno dei ghosting
usato in settori social, ma alla mancanza di riscontri da parte di
aziende o istituzioni che sistematicamente ignorano coloro che
“bussano” alla loro porta.

La NON etica applicata da moltissimi è
all’ apparenza dovuta alla quantità di richieste che
giungono, almeno questa è la prima scusa che adduce chi viene
accusato di maleducazione o perlomeno di disorganizzazione.

Tuttavia questa abitudine troppo
diffusa, non è priva di danni collaterali, sia verso chi attende sia
verso chi NON risponde.

E’ indubbio che chi aspetta una voce,
anche negativa, resta in una sorta di limbo incerto che porta a non
farlo agire
(quindi a perdere tempo) e soprattutto tende a leggere
in maniera deprimente l’ insolente indifferenza nei suoi riguardi.

Questo atteggiamento diseducativo, soprattutto
per i giovani, è tanto più grave quando è coinvolta un’
istituzione pubblica che ha il dovere (in certi casi anche in
termini di legge) di rispondere al cittadino.

Grave anche per chi non l’ adempie,
perchè l’ indifferenza rappresenta un esempio negativo non solo per
la personale incapacità e maleducazione, ma anche e soprattutto
quella dell’ istituzione che rappresenta, e dalla quale dipende sia
economicamente (stipendio) che moralmente.

Poichè le cattive abitudini si
diffondono e si radicano facilmente credo che per contrasto sia
interessante invece raccontare storie positive di persone che si
distaccano dalla mediocrità della NON risposta.

Ne ricordo solo una che, casualmente,
ho ritrovato dopo tanti anni.

Insegnavo all’ ISIA di Urbino e avrei
voluto coinvolgere in un’ iniziativa il maestro Vittorio Storaro

https://g.co/kgs/mMprFg
(si proprio lui); non lo
conoscevo né avevo appoggi
(credetemi servono anche per avere un
semplice “NO” ) e gli scrissi senza troppe speranze.

Era l’ aprile del 2011 e proponevo un
progetto sull’ immagine dell’ Italia dai binari della ferrovia.


Quando ormai in giugno dello stesso
anno, dopo tre mesi, avevo dato per persa la speranza, mi arriva
dall’ Hotel
Parsian
Esteghlal di Tehran
questa email :

Mi
scuso moltissimo di essere così in ritardo in questa mia risposta,
vari problemi mi hanno tenuto lontano dal computer. Sono ora per
alcuni mesi in Teheran preparando il film “MUHAMMAD, THE
INFINITE” per la regia di Majid Majidi. Capirà comunque che è
quasi impossibile per me essere presente con tutti quanti mi scrivono
individualmente o da tutte le Università-Accademie-Scuole
specializzate nel settore delle arti visive che mi invitano per
seminari od approfondimenti sulla LUCE o sul COLORE ecc…. Ho
insegnato per 10 anni presso l’Accademia dell’Immagine de L’Aquila ed
ho deciso così di pubblicare tutti i miei studi sulla
Filosofia-Pittura-Fotografia-Cinematografia che ho utilizzato per il
mio insegnamento, raccolti in una TRILOGIA che ora è raccolta in un
unico Libro:  “STORARO: SCRIVERE CON LA LUCE, I COLORI, GLI
ELEMENTI”. Il volume  può essere trovato presso 
(
www.aureaweb.com).
Non posso così essere vicino a quanti amano sapere di più sulle mie
conoscenze o avere un serio approfondimento filosofico sulla
Cinematografia.

Un
grande augurio, Vittorio Storaro



Il
film poi uscì : https://www.youtube.com/watch?v=LSD9axwieac



Grazie
maestro, i grandi si distinguono sempre, La ricordo anche per questo
insegnamento che mi ha dato in poche righe.


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