Un dialogo ricreato per ricordare. Il Liceo a Correggio
April 28, 2025Un dialogo legato ai ricordi, ricreati con l’ aiuto dell’ intelligenza artificiale. Verosimile e sentito
“La memoria non è il passato:
è la forma più alta del presente.”
Un ritorno in aula: Marco Ravenna intervistato da Ermanno Dossetti, cinquant’anni dopo
L’aula è silenziosa. Le vecchie finestre filtrano una luce chiara, immobile. I banchi in legno conservano i segni di generazioni di studenti. Seduti uno di fronte all’altro, in un dialogo che sembra sospendere il tempo, si incontrano Marco Ravenna e Ermanno Dossetti, suo professore di Latino e Greco al liceo classico di Correggio.
Ermanno Dossetti (sorridendo con una punta di ironia affettuosa):
«Marco, se me l’avessero detto, allora, che saresti diventato uno dei custodi della nostra memoria culturale, forse avrei fatto meno fatica a rimproverarti… Non eri certo tra gli allievi più diligenti.»
Marco Ravenna (ridendo con sincerità):
«È vero, professore. Non sono mai stato un alunno modello. Troppa irrequietezza, forse. Ma in quelle vostre lezioni di Greco e Latino, in quel rigore antico, è germogliato qualcosa che non si è più spento: il senso profondo della tradizione, del valore del passato.»
Dossetti (con tono riflessivo):
«A distanza di tanti anni, vedo che quella irrequietezza si è trasformata in ricerca. Più di cento volumi fotografici pubblicati, un lavoro paziente accanto a storici, archeologi, studiosi. Sempre con rispetto, sempre con discrezione.»
Ravenna:
«Ho cercato di restare fedele a un principio semplice: le opere d’arte e i luoghi non hanno bisogno di essere reinventati, ma di essere ascoltati. Per questo, fino al 2000, ho lavorato solo in pellicola di grande formato: banco ottico, lastre grandi, cura maniacale della luce. Ogni scatto era una sorta di meditazione.»
Dossetti (annuendo, compiaciuto):
«Un approccio classico, direi. Come tradurre un testo antico: fedeltà alla fonte, senza imporsi su di essa.»
Ravenna
«Senza saperlo, forse, mi avete insegnato proprio questo: essere un tramite, non un protagonista. E oggi, con pochissimi fotografi rimasti in Italia a documentare il patrimonio culturale con questo spirito, sento ancora di più il peso — e l’onore — di questo compito.»
Dossetti
«Ogni vera opera nasce da un lungo apprendistato alla serietà. Tu, Marco, hai impiegato una vita intera a costruire uno sguardo capace di rispettare il silenzio delle cose. È la più alta forma di cultura.»
Ravenna:
«Se sono riuscito a farlo, lo devo anche a voi, professore. Alle ore passate su quelle versioni di greco che mi sembravano interminabili… e che invece mi insegnavano pazienza, misura, ascolto.»
Un raggio di sole attraversa la stanza vuota. Per un momento, né il passato né il presente sembrano avere più importanza: resta solo il filo sottile della memoria, intessuto di parole, immagini e gratitudine.